Testo criticoIsadora Vogt

Isadora Vogt (Zurigo, 1992) indaga temi quali l’identità e le strutture di potere attraverso la pittura, il disegno e il collage. La sua opera abbraccia una costellazione di riferimenti visivi, dal folclore alle fiabe, dalla cultura pop a materiali d’archivio come carta da lettere e ritagli di riviste.

La ricerca dell’artista si focalizza sull’analisi di narrazioni educative legate all’infanzia, tentando di smascherare gli ideali capitalisti trasmessi attraverso i messaggi indirizzati ai bambini, che li incoraggiano a dare la priorità al lavoro e alla ricchezza materiale rispetto al gioco. Le sue opere sono caratterizzate da scene all’apparenza innocenti che all’improvviso assumono un aspetto sinistro.

Le figure femminili sono spesso al centro della scena, svelando un diverso spettro di femminilità. La sua recente produzione si concentra infatti su immagini di donne, principalmente burlesque degli anni Venti e Trenta, ritratte in situazioni quotidiane, spesso in modo voyeuristico, esplorando temi di erotismo e dinamiche di potere. In contrasto, un motivo ricorrente è il prototipo di un uomo, la cui identità come cacciatore o come qualcuno che si nasconde rimane ambigua. L’ applicazione della pittura pastosa, ricreando una patina che conferisce ai dipinti un’atmosfera senza tempo, ricorda l’immagine di un vecchio quadro appeso in una taverna, in cui i colori primari si fanno via via più sfumati, avvolti da un velo grigio. Queste opere introspettive rivelano le paure latenti e le dinamiche di potere in ciò che è comunemente percepito come normale nella cultura occidentale.

A Present Future, Vogt ricrea un libero accostamento di dipinti e collage, come avviene nella produzione di queste opere quando ancora sono nello studio dell’artista, con l’idea di illustrare e rispecchiare il proprio processo creativo attraverso l’allestimento espositivo.